Skip to content →

Succedere a se stessi, per non lasciarsi succedere

Succedere a se stessi è rinascere, è ritornare per sistemare alcuni aspetti della propria vita, è prendere le giuste distanze da ciò che eravamo e che non siamo più, è l’unica alternativa al “lasciarsi succedere” dagli altri o dal nostro quotidiano oblio.
Sapersi succedere è un’arte che prorompe dalla curiosità tipica di chi vuole imparare senza pregiudizi e sa guardarsi dalla corretta prospettiva oltre cha da una giusta distanza.

Io non sono ciò che ero, io sono ciò che voglio e saprò essere. Questo sono ora, in ogni momento della mia esistenza.

Ecco quindi che non sono più chi ero ma ne sarò il suo miglior successore.
Perché? Perché intendo apprezzare e mantenere i miei punti di forza, riconoscere e superare le mie debolezze, le mie temporanee incapacità.

Saprò essere migliore di ciò che ero solo vivendo in equilibrio tra le due condizioni, tra l’io “predecessore” e l’io “successore”.
E’ possibile esercitarsi in ciò, tramite un gioco utile a prescindere dalla condizione vissuta.
Iniziamo.

Fissa una data del recente passato e poniti al di qua di essa: lascia al tuo predecessore la titolarità delle scelte effettuate antecedentemente e prendine le distanze.
Definisci il principio secondo il quale “vi è qualcosa di sbagliato in ogni cosa che hai pensato e realizzato”.
Procedi scegliendo l’argomento criticabile e chi sarà a rivestire il ruolo di critico oppositore, scegliendolo tra le persone più vicine e stimate, te compreso, se è il caso.
Dai avvio all’esperienza. Essa sarà traumatica e illuminante, vivida.
Accetta di fare criticare duramente qualsiasi aspetto tra quanto detto, ideato o realizzato dal tuo “predecessore”.
Sprona il tuo partner a criticarlo, a ricercare ciò che non andava in lui.
Lo difendi strenuamente? Allora staccati da esso, fallo!, non te ne pentirai. Succediti!
Assapora le tue reazioni, senti le tue emozioni e abbandona la tua “dipendenza”… e, ricorda, non aggredire il partner, lui è solo uno spettatore ospite nel tuo teatro.
Quale successore difende a spada tratta il suo predecessore? Pensaci…

Succederci significa voler ancora imparare senza pregiudizi e accettare le critiche come destinate a qualcun altro, a chi non sono e non sarò più.

Succederci significa ritornare in noi, nel Noi più alto, perché noi non siamo i nostri difetti e mai saremo i nostri errori se sapremo tornare a correggerli.

Share

Published in Interventi

Comments

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *