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Il Fine

“Ogni civiltà progredisce fino a culminare nella propria decadenza”.

Questa è una paura che tutti intendiamo rimuovere.

E’ possibile frenare l’escalation dei temuti eventi futuri già da ora, ma dobbiamo liberarci da un incanto malefico che ci incatena al giogo di un impersonale presente e ci lega nella convinzione di un oscuro futuro.

I protagonisti della storia siamo noi e ciascuno deve incidere sui capitoli che la compongono. So che lo stai pensando: “La mia vita è già complessa e non mi permette distrazioni”. Eppure devi convenire che lo è per delle cause ben precise e spesso derivanti da situazioni non coerentemente affrontate, da noi stessi o da chi avrebbe dovuto farlo ricoprendone il ruolo.

Perché ciò non è avvenuto? Probabilmente per l’oggettiva difficoltà di individuare la giusta strada da seguire per giungere al luogo dove stava attendendoci la soluzione, ma ragionando… se vi fosse un luogo dove trovare la soluzione sarà più facile raggiungerla partendo dalla conoscenza delle sue coordinate, oppure tramite la complessa serie di scelte preventive che riguardano lo stile del viaggio, i compagni di avventura, il menu da consumare, il numero delle abluzioni, la fatica da sostenere, ecc.? E’ dunque il fine, lo scopo, l’obiettivo che deve guidare il viaggio, oppure altri interessanti dettagli intermedi, pure importanti per la sostenibilità dello stesso? Non vi è viaggio talmente comodo da valer la pena di essere affrontato se il viaggiatore non ne comprende chiaramente la motivazione che lo rende desiderabile, ossia la sua destinazione.

Se l’intraprendere un viaggio presuppone riconoscere priorità all’obiettivo finale, che è raggiungere la destinazione in un determinato tempo, in buona salute e consumando meno risorse possibile, allora dobbiamo prendere atto che qualsiasi programmazione può essere misurata e giudicata solo osservandola dal luogo di destinazione e non da quello di partenza. Un comodo procedere può apparire una buona soluzione a chi affronta un viaggio ma non certamente a chi attende alla destinazione. Entrambe le posizioni potrebbero apparire soggettivamente ragionevoli, per cui ti invito a fare la tua personale scelta di campo.

La nostra è senz’altro sbilanciata verso il punto di vista di chi attende alla destinazione perché riteniamo che soltanto un percorso che giunga al suo compimento può essere misurato e utile allo scopo che lo ha originato. Qualsiasi altro, dispersosi e distrattosi strada facendo, riguarda chi si dimostra interessato più ai mezzi che non al fine del viaggio, al raggiungimento di un obbiettivo, perdendo il senso delle priorità democratiche che devono disporre dei mezzi non come fine di alcuni ma quale strumento per raggiungere un fine comune.

Ecco che questa narrazione inizia a riconsegnarci alle finalità della nostra storia mentre l’incanto malefico inizia a mollare la sua presa. Alcuni sensi iniziano a liberarsene. La vista, per prima, raggiunge il luogo dove eravamo già convinti che si trovasse la soluzione. Una prima soluzione a un primo problema.

La soluzione non è fine a se stessa perché implicitamente legata a quel metodo usato per raggiungerla che si rivela illuminante, semplicemente vincente, quasi banale nel suo essere tale in maniera universale.

Disarmante. Genericamente adatto, in una parola: utile.

Non lo abbiamo voluto noi ma non abbiamo fatto niente affinché non accadesse. Siamo arrivati a un passo dal declino, a un soffio dall’estinzione di massa, a un solo voto dal non ritorno, eppure procediamo impartendo e accettando le solite lezioni.

Silvio Pellico ha scritto “Le mie prigioni”, un testo che, una volta stampato, è divenuto un cardine per la lotta di libertà della nostra società civile. Ebbene, non sembri banale ricordarlo, il testo è stato composto in quello stato di prigionia nel quale anche tu ti senti costretto ogni qualvolta vorresti contrapporre il tuo ideale di umana libertà personale allo stato di cose che vivi e subisci quotidianamente.

L’ambiente, l’economia, la giurisprudenza, l’informazione, le regole sociali e di convivenza civile… ogni ambito sembra trovarsi in un territorio fuori controllo e dominato da una stratificazione di scelte illogiche e dannose, tanto che anche un bambino saprebbe riconoscerle come tali.

Credici: il re è nudo.

Sei nel giusto quando pensi che il fine di un’azione di governo e di un ordinamento giuridico deve essere quello di dichiarare e produrre effetti visibili e misurabili nel tempo. E’ un tuo diritto.

Occorre ripartire dagli effetti, dai fini che la maggioranza democratica vuole che vengano raggiunti e lasciare al passato ogni parola che termini con il suffisso “…ismo”. Possiamo fare coraggiosamente a meno del ricorso alle millenarie pratiche dell’interpretazione degli aruspici e dei cartomanti di ogni risma.

Mantieni alto lo sguardo verso quell’orizzonte che vorresti raggiungere e destinare ai tuoi cari.

La non violenza, se accompagnata con forza dal genio umano, potrà salvare il nostro comune futuro.

C’è bisogno di te, c’è bisogno di noi.

IoSonoUnaPersonaPerBene.

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Published in Io Sono Una Persona Perbene Politica

25 Comments

  1. Ercole Marcheschi Ercole Marcheschi

    Grazie Sauro.
    Convengo totalmente ed aggiungo che è tempo di uscire allo scoperto senza paure e senza esitazioni, esprimendoci “consapevoli” dell’importanza del contributo di ogni singola “Persona”, di ogni singola “Individualità” ed agendo attivando la “Intenzione” laddove “L’INTENZIONE” NON E’ SOGNO, E’ “IL REALIZZARE IL SOGNO” . Ognuno nel proprio ruolo è in grado di agire dialogando con l’Universo attraverso le “Connessioni” che la fisica quantistica ha dimostrato scientificamente essere la forma di comunicazione cosmica: dobbiamo diffondere questo nostro “sentire” in ogni forma ed in ogni circostanza sempre “Per” e mai “Contro”. Ercole Marcheschi

  2. Ivana Petrignani Ivana Petrignani

    Molto bello e interessante

  3. Silvana Bonelli Novelli Silvana Bonelli Novelli

    Merita un’attenta lettura e meditazione, grazie!

  4. Dario Rivolta Dario Rivolta

    Lo tengo per rileggerlo meglio, interessantissimo

  5. Giuseppe Massimo Ciro Colamarco Giuseppe Massimo Ciro Colamarco

    In questo… Per ora mi ci ritrovo in tutto! ?

  6. Luciana Di Nunzio Luciana Di Nunzio

    …dall’11° capoverso è particolarmente significativo! sottoscrivo!

  7. Generoso Bassi Generoso Bassi

    Io leggo senza alcun dubbio un interessante pensiero, che nasconde un’insidia, una promessa quasi biblica… di purificazione assicurata anche se sbagli, l’importante è sbagliare da persona per bene che tanto il perdono arriva uguale….Messaggio SUBLIMINALE!!!!

  8. Maria Pia Florio Maria Pia Florio

    C’è bisogno di tutti… ognuno può fare la sua parte….

  9. Nica Sorgi Nica Sorgi

    Superfluo dire che il messaggio arrivato; ma arriverà a chi di anni ne ha un terzo dei miei e con ogni probabilità non sa chi sia ststo Silvio Pellico.
    Sono quarant’anni di imbarbarimento che dobbiamo lottare e non è facile.

  10. Anna Fiordiponti Anna Fiordiponti

    Tutti pensiamo di essere persone perbene ma spesso siamo permale senza volerlo. Ogni fine che ci proponiamo presuppone comunque una fine, volendo o nolendo, Per raggiungere il primo dobbiamo considerare l’Interazione di qualcuno oltre il sé, per la seconda c’è tempo, arriverà “sponte sua”.

  11. Umberto Acampora Umberto Acampora

    BISOGNA REAGIRE. finché esiste UN’OMBRA DI ENERGIA, in noi…E’ DOVEROSO FARLO. x chi si sente ITALIANO VERO…

  12. Angelo Mari Angelo Mari

    Niccolo’ scriveva che ” Il fine giustifica I mezzi”. Le risorse del pianeta Terra, per i miliardi di persone che ci viviamo, sono terminate a fine Luglio ’19. Da questo si evince che siamo arrivati al traguardo se non si decide alla svelta di attuare seri e rapidi provvedimenti.

  13. Paola Scaligeri Paola Scaligeri

    Molto “profondo”non so quanti riescono a “carpire”il significato

  14. Maria Grazie Gecchelin Maria Grazie Gecchelin

    Se non altro è un messaggio di apertura e di speranza e ne abbiamo un grande bisogno.

  15. Alba Matuzzi Alba Matuzzi

    Vero

  16. Livia Livia Livia Livia

    Troppe distrazioni intercorrono tra noi e il fine da raggiungere ci vuole forza e coraggio che vengono meno man mano che ci avviciniamo al traguardo e solo con una spinta finale sperando ci sia che ci si arriva alla fine……….

  17. Gerardo Paolicchio Gerardo Paolicchio

    Il fine è la fine del principio. Tutto è illusione necessaria all’evoluzione della coscienza.

  18. Silvana Rami Silvana Rami

    Tristemente ma ce la stiamo cercando …

  19. Marisa Lenzi Marisa Lenzi

    Da leggere

  20. Maria Zerbino Maria Zerbino

    Spero nella responsabilità degli italiani

  21. Laura Marchegiani Laura Marchegiani

    Bellissima riflessione Sauro

  22. Myrna Romani Myrna Romani

    Riflessione che spero davvero possa servire a molti. Riflessione di cui abbiamo tanto bisogno. Agire guardando l’orizzonte sempre…

  23. Dado Spalla Dado Spalla

    Grazie dello spunto Sauro. Mi aggancio all’ultima frase che dice “c’è bisogno di te, c’è bisogno di no “ e mi viene in mente la frase di Gandhi : “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”

  24. Rosita Miani Rosita Miani

    Una bellissima e interessante riflessione, che porta il lettore “attento” alle Tue piccole sfumature, racchiuse anche nella punteggiatura e virgolettati, oltre che nei contenuti, a compiere un analisi interiore, relativamente alle scelte che conducono all’obiettivo finale, nell’avere una destinazione chiara come chiare dovrebbero essere le sue finalità. Grazie Sauro

  25. Rossella Santonici Rossella Santonici

    Ottimo spunto per riflettere e poi riflettere e per guardarsi dentro, mi piace molto.

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